Il Bruxismo è un’abitudine che comporta un’attività notturna e diurna di serramento, digrignamento e sbattimento dei denti.
Bruxismo: significato
Il bruxismo è un disturbo caratterizzato dalla tendenza involontaria a stringere o digrignare i denti in modo persistente, spesso durante il sonno ma talvolta anche durante le ore di veglia. Questa azione può causare attrito e pressione eccessiva sui denti, sulla mandibola e sulle strutture circostanti, portando a una serie di sintomi quali dolore facciale, mal di testa, usura dei denti, affaticamento muscolare della mandibola e danni ai tessuti molli. Il primo aspetto importante del bruxismo è, dunque, il fatto che esso non è considerato una malattia, quanto piuttosto un'attività o un comportamento, a meno che non sia una manifestazione di altre patologie del sonno o del movimento.
Tipico esempio di paziente con Bruxismo
Bruxismo Severo
Bruxismo: le varie tipologie
Una prima suddivisione può essere fatta tra bruxismo notturno e diurno. Il bruxismo notturno può essere inserito nel quadro più ampio dei disturbi del sonno (insonnia, pavornocturnus, apnea ostruttiva e sindrome delle gambe senza riposo). Il bruxismo diurno è un'attività dei muscoli masticatori con le seguenti caratteristiche:
- Ripetuti e prolungati contatti tra i denti;
- Spinta o serramento della mandibola.
Altra classificazione possibile del bruxismo è quella in base al quadro neurofisiologico:
- Bruxismo di serramento (centrico o isometrico) che comporta dei treni di contrazioni massimali dei muscoli elevatori; non provocano rumori udibili da terze persone ma creano fenomeni di sovraccarico sulle strutture di dissipazione (denti, parodonto, basi scheletriche e ATM);
- Bruxismo eccentrico (digrignamento con forti attriti laterali tra le arcate); provoca rumori, usure dentarie e spostamento dei denti);
- Sbattimento dei denti: sono delle rapide contrazioni in successione dei muscoli elevatori con movimenti semplici di chiusura.
Queste tre opzioni possono intersecarsi tra loro.
Perchè si sviluppa il bruxismo? Le cause
Le cause che possono portare al fenomeno del bruxismo sono ovviamente molteplici e dipendono da soggetto a soggetto. Possiamo comunque riportare una catalogazione di massima:
- Apnea ostruttiva del sonno (patologia che causa la chiusura delle via aeree nel corso del sonno, fermando il passaggio dell'aria);
- Reflusso gastro-esofageo (anche la presenza di acido all'interno della bocca potrebbe essere un alleato per l'insorgenza di episodi di bruxismo);
- Patologie neurologiche del movimento (morbo di Parkinson, discinesie etc.), le quali portano il soggetto che ne è affetto a compiere movimenti involontari che potrebbero estendersi anche ai muscoli masticatori;
- Aumento dell'attività del sistema nervoso centrale (a tal proposito andrebbe evitata l'assunzione di sostanze come droghe, alcool, fumo, farmaci neurolettici e antidepressivi).
Non sembrano esservi nette evidenze scientifiche, invece, che confermino un rapporto di causa ed effetto tra problemi di malocclusione dentale e il disturbo del bruxismo.
Quali sono le conseguenza del bruxismo sul nostro organismo?
Le conseguenze del bruxismo possono essere varie. In primo luogo, possono verificarsi affaticamento e dolore a carico dei muscoli masticatori. I dolori potrebbero essere localizzati a livello del muscolo ma non è da escludere che possano diffondersi anche in altre aree dell'organismo, causando ad esempio cefalee. Durante gli epidosi di bruxismo vengono, chiaramente, sollecitate anche le articolazioni temporomandibolari. In questo caso, tra le principali conseguenze potremmo avere:
- Infiammazione;
- Dolore articolare;
- Dislocazione dei dischi articolari.
I segni più evidenti del bruxismo possono essere riscontrati sui denti e dipendono dalle modalità attraverso le quali questo disturbo si manifesta. Quando a prevalere è il digrignamento dei denti (denti che sfregano tra di loro), c'è il rischio che i denti possano andare incontro ad usura, condizione che può essere notata soprattutto osservando le punti dei canini. Se, invece, il bruxismo è associato a serramento dei denti (denti stretti tra loro) potrebbero verificarsi fratture dei denti, soprattutto in caso di denti sottoposti a devitalizzazione o ricostruiti.
Ci sono conseguenze positive legate al bruxismo? Sì, per la serie "non tutti i mali vengono per nuocere". Sembra, infatti, che in caso di apnea ostruttiva durante il sonno la contrazione dei muscoli della masticazione potrebbe ridurre il collasso delle vie aeree. Discorso simile anche in caso di reflusso gastroesofageo. L'attività dei muscoli masticatori, infatti, stimolerebbe la produzione e secrezione di saliva, così da contrastare l'acidità della bocca.
Quando i muscoli masticatori si attivano (soprattutto nei periodi di stress), si osserverebbe, inoltre, una riduzione di adrenalina e cortisolo nel sangue.
Nel momento in cui si affrontano casi di pazienti affetti da bruxismo è, quindi, fondamentale tener conto delle conseguenze. Quando il bruxismo è asintomatico e non danneggia in modo significativo i denti non è necessario ricorrere a trattamenti specifici.
Dati statistici del Bruxismo
Si conosce poco in merito questo disordine sebbene il 30% della popolazione adulta ne sia affetta, il 20% diurno e l’8% notturno, percentuale che diviene ben più elevata nella popolazione compresa tra i 25 e i 45 anni età in cui le aspettative lavorative e sentimentali sono le più elevate. Il bruxismo diurno colpisce molto frequentemente i soggetti sportivi (professionisti e dilettanti) nella misura dell’80%. Negli sportivi il bruxismo è correlato a contratture muscolari soprattutto ai muscoli paravertebrali del tratto cervicale.
Metodi terapeutici per il bruxismo
Esistono due forme di bruxismo (o digrignamento) una forma primitiva (o idiopatica) che ha una base genetica e una forma secondaria a contatti anomali o difettosi. La prima forma si cura con un bite notturno che protegge la superficie masticante dei denti, la seconda forma si risolve eliminando i fattori occlusali che fanno da scatenanti del bruxismo. In entrambi i casi una competenza gnatologica dell’Odontoiatra è un grande ausilio clinico.